Se qualcuno si trovasse di fronte a quest’azienda senza avere precedentemente nessuna informazione su di essa, non è detto che la collocherebbe in Borgogna. La costruzione della sede aziendale, di fatto uno Château, sommata ad una densità di piante per ettaro molto fitta, siamo a quota 10000, farebbero pensare ad una realtà del bordolese. Alle spalle di questo domaine invece c’è una lunga storia tutta ambientata in Borgogna, cominciata addirittura nel XIX secolo. Il domaine parte come vigneron, salvo poi incrociarsi, dopo un matrimonio, con un négociant di nome Choppin. Progressivamente il focus qui ritorna sulla produzione, grazie a Geoffroy Choppin de Janvry che, da ingegnere agronomo, si concentra sulla qualità dei frutti, come dimostra anche la scelta di passare, era il 2015, alla gestione del vigneto in biologico. Le piante dimorano tra Savigny-les-Beaune, Pommard e Beaune. La vendemmia, totalmente manuale, per essere la più veloce possibile coinvolge addirittura una cinquantina di persone, cosicché il frutto, senza essere danneggiato, possa essere trasformato nel più breve tempo possibile. Tutte le fasi di raccolta e vinificazione sono sovraintese dalla famiglia Geoffroy Choppin e dal loro jack russel terrier di nome ‘Boumba’. In cantina vinificazione classica con affinamento per 14 mesi in piéces, di cui un 30% nuove. Lo stile dei vini del domaine Albert Morot è pieno, con aromi fruttati molto netti, seguiti da un sorso puro e filante.
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