La nobiltà della terra….per davvero. Antonino e Maria, loro sì aristocratici sul serio, a inizio secolo rilevano una proprietà vicino a Siracusa. Nobile lo è anche la tenuta, come dimostrano le cantine, ancora oggi utilizzate, che sorgono all’interno di un castello del 1200. In una prima fase i 100 ha dell’azienda della famiglia Pupillo sono dedicati a ortaggi e agrumeti, con l’uva a fare da comprimario. Dagli anni ’80 con la crisi della coltivazione degli agrumi, gli eredi comprendono che è il caso di dedicarsi al vino in maniera sempre più intensa. Ad oggi una ventina di ettari sono vitati. Se la predilezione per gli autoctoni è un pilastro della cantina, la loro collocazione è così ripartita: Moscato Bianco di Siracusa su terreni calcarei, mentre il Nero D’Avola e il Catarratto ‘dimorano’ su suoli di matrice vulcanica. Grazie al duro lavoro di Carmela Pupillo per elevare la qualità delle proprie etichette, anche la Doc Siracusa ha ripreso slancio, al pari dell’interesse degli appassionati per il Moscato Bianco di Siracusa, qui declinato grazie a 5 vini: dal metodo classico all’etichetta ottenuta da grappoli appassiti in pianta, passando per la versione secca, più di tutte in grado di manifestare l’incredibile finezza aromatica del vitigno.