Un fiume, una valle ricca di vigneti in gran parte dedicati ad una varietà presente qui praticamente da sempre e tanti piccoli produttori che, da soli, non avrebbero avuto la forza di fare tanto e tanto bene. Partendo dalla fine il traguardo della giovanissima Cantina Valsamoggia sta nella valorizzazione del vitigno autoctono di queste parti: il Pignoletto. Si tratta di una varietà a bacca bianca conosciuta anche come Grechetto Gentile, coltivata sin dal XVI secolo nella valle del fiume Samoggia, sulle colline tra Bologna e Modena. Proprio qui nasce tra le due guerre una realtà produttiva e insieme cooperativa, sotto la spinta di 15 soci: la Cantina Sociale di Bazzano. Oggi questa realtà non esiste più e il comune di Bazzano è stato accorpato ad altre quattro municipalità, per creare il comune di Valsamoggia. La spinta alla rinascita prima e successivamente al rinnovamento di questa realtà cooperativa, arriva da un’altra cantina sociale, quella di Carpi e Sorbara, azienda che ha ridato slancio a quella che oggi prende il nome di Cantina Valsamoggia. Il progetto qui è sempre quello di valorizzare il Pignoletto, soprattutto grazie a uno spumante metodo classico: etichetta che nasce dalle migliori parcelle di un parco vitato di oltre 150 ettari, lavorati con passione e dedizione da più di 130 soci.