Chinon è un giacimento di Cabernet Franc, di quello buono. Uno, anzi due, dei migliori interpreti di questa denominazione applicata a questo vitigno sono i fratelli Bruno e Sergem Sourdais. Rappresentano la sesta generazione alla guida di un’azienda che oggi è portata avanti in particolar modo da Bruno. Sommando anche gli ettari portati in dote da un’azienda vicina che ha sempre scritto sul campanello il cognome Sourdais, gli ettari totali toccano quota 57. L’estensione non condiziona l’attitudine al bio che l’azienda ha sviluppato negli ultimi anni, come testimoniano i 9 ettari attualmente in conversione e come già ribadiva il conseguimento della certificazione HVE 3 (Haute Valeur Environnemetale 3). Questa voglia di liberarsi dalla chimica non arriva da una folgorazione improvvisa, ma dalla consapevolezza di avere piante molto vecchie che in alcuni casi, anzi in realtà parecchi, hanno dai 40 fino agli 80 anni di età. I grappoli che arrivano in cantina sono perciò, al netto dell’annata, di livello assoluto. Per non diminuirne il valore il domaine realizza l’affinamento dei propri vini in botti di diversi passaggi e altrettante capacità. Le etichette, specie quelle a base di Cabernet Franc, mostrano la parte floreale e fruttata del vitigno, ma senza eccessi ‘verdi’.
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