La cantina è molto semplice, al piano terra di una villetta residenziale altrettanto essenziale. La vigna dell’azienda? Tutto il contrario, visto che si tratta di un teatro a cielo aperto, che parte dal fiume e si arrampica parecchio (pendenze che arrivano all’80%) in un alternarsi di scaglie di ardesia e piante dai tronchi dal giro vita talmente ampio da farne immediatamente intuire l’età piuttosto avanzata. L’azienda, presente nel comune di Brauneberg già dai primi anni del ‘600, vanta parcelle, se fossimo in Francia si parlerebbe immediatamente di grand cru, nel Brauneberger Juffer e Juffer Sonnenhur. Cru la cui fama risale ai tempi di Napoleone e che continua nei vini del domaine, oggi guidato da Oliver e Jessica Haag. Il merito di questa continuità nel nome della qualità assoluta va, come spesso accade in Germania e nello specifico in Mosella, ad una vinificazione elementare, qui effettuata mediante l’utilizzo di acciaio. Come sempre accade alle etichette prodotte da queste parti l’invecchiamento, alle volte centenario, è realizzato in vetro. I vini di Fritz Haag sono corredati dal classico residuo zuccherino, ovviamente più contenuto nei vini trocken, ma se volete etichette super secche bisogna guardare ai loro GG, tipologia che per legge, non deve praticamente avere residuo zuccherino.