La Pfalz ha tanto Riesling, come detto è la seconda regione vitivinicola tedesca per quanto riguarda l’estensione. Tuttavia al di là delle dimensioni, che comunque contano, la regione mette in campo, pardon nel bicchiere, tutta una serie di stili in relazione ai vini che qui si producono. Si tratta di uno spettro piuttosto ampio, che va dalla delicatezza elegante e un po’ sottile, a vini ricchi anche se mai apertamente potenti. Non si tratta soltanto di estrazione o di utilizzo del legno, ma piuttosto di tutta una serie di combinazioni che comprendono climi, esposizioni, suoli e altitudini. Questa complessità di condizioni, anche solo in riferimento ai suoli, è spiegata molto bene dai vigneti di Rebholz. Le loro piante sono ospitate su ardesia rossa, loess, sabbia più o meno disgregata, ma anche calcare. Questi fattori insieme a una viticoltura certificata bio e a piante piuttosto mature in rapporto all’età, favoriscono una produzione di etichette dal residuo minimo, ma dall’incontenibile forza espressiva, come detto esclusivamente determinata dalla qualità delle parcelle, su tutte quella chiamata Im Sonnenschein, letteralmente ‘luce del sole’. Oggi la cantina è guidata da Hansjörg che porta avanti la tradizione di famiglia, pionieri della filosofia naturale già dal 1948. In vinificazione Rebholz privilegia l’acciaio rispetto al legno di piccole dimensioni.