Guardando l’etichetta più rappresentativa dell’azienda si capisce come gli incroci possano essere sì pericolosi, ma anche favolosi. Gli incroci qui sono tra viti, il Caberlot utilizzato in azienda è appunto un incrocio scoperto sui colli Euganei tra Merlot e Cabernet Franc, e vite, nello specifico quelle dei membri della famiglia di Wolf Rogosky. Il punto d’incontro di tutto questo sono le colline di Arezzo. Qui Wolf acquista 5 ettari di vigneto sparsi su diversi terreni ed altrettante esposizioni. La guida della cantina, dopo la scomparsa di Wolf alcuni anni fa, è affidata a Bettina, la moglie, e al figlio Moritz. Avere quasi un solo vino da realizzare, di fatto oggi producono anche un Sangiovese e un Igt da piante giovani di Caberlot, non toglie certo lavoro allo staff dell’azienda, visto che la cura qui è assoluta. Il vino di punta di Podere il Carnasciale nasce, nuovamente, da un incrocio; questa volta di materiali. Non solo acciaio, ma anche barriques, per poco meno di 20 mesi, i cui legni provengono da differenti foreste (Tronçais e Vosgi). Lo stile del vino, al netto dell’annata, mette in luce un sorso che mescola spezie, erbe aromatiche e frutto succoso.
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