Gli Abrigo arrivano a cascina Berfi da Treiso. Da qui non si muoveranno mai. La loro vocazione agricola è profonda, radicata, inizialmente non solo dedicata al vino. Oggi il vino è padrone nella zona, ma un tempo era il grano che ti faceva andare avanti. Mangiare era una priorità e per questo, per anni, il vino rimane ai margini dell’attività dell’azienda. Il salto tuttavia lo fanno quando Ernesto inizia a frequentare (anni ’70) la scuola enologica di Alba. Quello che prima era prassi, tradizione, anche se forse un po’ inconsapevole, diventa sapere e migliore sapore. L’azienda che porta il nome di Abrigo Fratelli cresce, si rinnova (anni 2000 nuova cantina), grazie anche all’impulso di Walter. Solo nel 2013 iniziano a produrre, in maniera classica, un Barolo dal cru Ravera. Nonostante tutto rimangono legati al territorio e al vitigno simbolo di Diano: il Dolcetto. Dei 25 ettari aziendali ne dedicato ben 8 a questa varietà. Dal Dolcetto ricavano, da altrettanti vigneti, 3 vini differenti, perché provenienti da differenti matrici geologiche: arenarie di Diano, Marne di Sant’Agata e Formazione di Murazzano (ex Lequio). I vini che da qui si ricavano, uniformati da una vinificazione lineare che utilizza solo acciaio, risultano essere ora immediati, ora più maturi e di corpo, ora infine adattissimi all’affinamento in bottiglia.