La zona di Bordeaux è una delle più antiche al mondo. Oggi qui si producono bollicine da metodo classico (Crémant de Bordeaux), vini bianchi, vini rossi, vini rosati e vini dolci. Il clima di quest’area è marittimo, quindi caratterizzato da estati fresche, inverni non troppo freddi e piogge abbondanti. La zona di produzione è piuttosto ampia, visto che supera i 110000 ettari (la Champagne è grande circa 1⁄4). Numericamente parlando i vitigni più coltivati in quest’area sono il Merlot tra le bacche rosse (ben il 66%), il Sauvignon Blanc e il Sémillon (entrambi al 46% del totale) tra quelle bianche. Nel territorio di Bordeaux sono presenti oltre 50 appellazioni, di fatto le nostre denominazioni. A queste si affiancano ben 5 classificazioni. La più antica è quella del 1855. La sua storia risale all’esposizione universale di Parigi, una specie di Expo dell’epoca, in cui Napoleone III volle che la Francia presentasse il meglio dei suoi prodotti, vini compresi. Questa classificazione, sorta di hit parade di qualità espressa dagli Châteaux di Bordeaux è suddivisa in 5 categorie e si applica esclusivamente i vini della riva sinistra: l’area di produzione di Bordeaux è divisa dai fiumi Garonna e Dordogna, a loro volta confluenti nella Gironda. Il livello massimo di questa classificazione prende il nome Premier Cru Classé, anche se qui non ha lo stesso significato che ha in Champagne o in Borgogna, visto che il giudizio di merito in questo caso va all’azienda e non al territorio da cui sono ricavati i vini. La classificazione non si può cambiare. Unica deroga? Quella del 1973, anno in cui un ‘secondo cru’ passò a Premier Cru Classé.