Nel nome del villaggio oggetto di questo finage c’è la natura del luogo. Monthelie sta per Mont Oloye. Senza vedere il territorio dal vivo s’intuisce facilmente come i pendii sui cui crescono le piante del domaine siano più ripidi del solito, almeno in riferimento alla Borgogna. Alla guida dell’azienda ad Eric si sono affiancate la moglie Dominique e, più di recente, la figlia Gwendoline. La scalata, questa volta non dei pendii del territorio, ma quella, molto più ripida, verso una viticoltura più rispettosa, comincia per il Domaine de Suremain prima degli anni ’90. Già nel 1996 l’azienda diventa addirittura biodinamica. In vigna la prevalenza percentuale va al Pinot Nero, varietà che il domaine può vantare anche in alcune aree del territorio classificate come Premier Cru. Le etichette aziendali sono ricavate sia da piante vecchie, circa 60 anni di età, ma anche da piante giovani a loro volta ottenute da selezioni massali delle viti più adulte. Lo stile della gamma di domaine de Suremain evidenzia un sorso sincero, molto godibile anche in gioventù.