Qui vecchio e nuovo sono due aspetti (qualche riga più sotto vedremo a cosa si riferiscono) di un’azienda che ricava le uve per i propri vini da quattro comuni differenti: Monthelie, Chambolle Musigny, Pommard, ma soprattutto Volnay. Quest’ultimo villaggio in particolare si esprime nella gamma di etichette del domaine, mediante la raffinatezza espressa da alcuni suoi premier cru. La traduzione dei terroir di Volnay avviene mediante un sorso caratterizzato da finezze e sottigliezze, eleganze e sussurri, il tutto amalgamato da una beva molto buona in giovane età, che diventa addirittura più scorrevole con qualche anno di bottiglia. Il ‘vecchio’ qui è rappresentato dalla data di nascita di questo finage di Volnay, risalente addirittura al XVII secolo. Oggi gli 8 ettari di proprietà sono gestiti da Guillaume, con un’attenzione al vigneto rispettosa e insieme virtuosa. Nonostante le origini molto antiche dell’azienda la novità è invece rappresentata dalla cantina, costruita nel 2015, e dotata del meglio della tecnologia, come dimostra, ad esempio, la fase di fermentazione, da anni totalmente termoregolata. L’affinamento delle etichette ha una durata sempre piuttosto contenuta e la percentuale di botti di legno nuovo non valica mai la soglia massima del 40%. Lo stile dei vini del Domaine Glantenay è, come detto, fine, delicato, aristocratico.
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