Avere una storia produttiva molto lunga ha fatto sì che Julien, oggi alla guida del domaine Barge dopo gli studi da enologo, abbia voluto riportare l’azienda di famiglia alle sue antiche origini: addirittura datate 1860. Si è trattato di ripristinare un’autenticità produttiva focalizzata solamente sul frutto, prescindendo al tempo stesso da tutto il resto. “Non voglio essere in conflitto con la natura ma collaborare con essa, inoltre voglio continuare a produrre le mie etichette anche se il mondo moderno, non solo quello del vino, smettesse di girare come sta facendo”. Ritorno alle origini per domaine Barge vuol dire perciò focalizzarsi in primo luogo sui 9 ettari di vigneto. Ben 5 sono quelli che ricadono nella denominazione Côte-Rôtie, senza contare che alcune parcelle sono collocate in quei terreni, li potremmo definire tranquillamente come grand cru, situati nella Côte Brune (prima volta vinificata con l’annata 1996) e nella Côte Blonde. Alcune di queste parcelle sono caratterizzate da piante molto antiche, alcune con oltre 50 anni di età. In cantina la scelta è quella di vinificare a grappolo intero, utilizzando serbatoi di grandi dimensioni. La qualità delle uve viene addirittura definita ulteriormente dalla scelta dei legni. Un catalogo di botti molto ampio, che per domaine Barge va dai 228 litri fino ai 25 ettolitri.
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