Stretto e lungo, il Cile ha una variabilità di condizioni praticamente infinita. Il fare vino qui, ormai da diversi anni, sfrutta quella serie di variabili che mescolano geologia, altitudine e clima. Tutto rovesciato ovviamente, con il nord che qui è più caldo o comunque temperato, e il sud, il polo non è lontano, generalmente più freddo. A tenere le vigne al fresco c’è, come detto, l’altitudine e, in alcune zone, i venti che dall’oceano soffiano verso l’interno, incuneandosi all’interno della catena andina. Qui nasce, fine anni ’90, la cantina Las Condes. Le dimensioni aziendali? Qui contano, visto che stiamo parlando di ben 600 ettari. Estensione quindi ma anche consapevolezza della stessa, specie rispetto alla sua gestione. Per questo sin dal 2012 la cantina ha deciso di passare alla coltivazione organica per tutti i propri vigneti. Parcelle molto diverse tra loro, anche perché differenti per latitudine, clima, altitudine e geologia. In generale quelli della zona di Casablanca, perché più fresca, sono dedicati alla coltivazione dei bianchi, mentre l’area di Colchagua, più temperata, anche se rinfrescata dai venti che arrivano dall’oceano, ospita le varietà rosse. I vitigni che Veramonte coltiva sono i classici grappoli internazionali, senza dimenticare quelle varietà che da queste parti potremmo definire tipiche come il Carmenère.