Per chi ha lavorato nel business del petrolio la scelta di
tornare a casa per stare con la propria famiglia e, di fatto,
con la propria terra, poteva sembrare naturale.
Tuttavia Chantal, una delle figlie di Gabriel Tortochot, a
questo ha dovuto affiancare studio e una voglia di cambiare
specie rispetto alla conduzione del vigneto. Finalmente nel
2013 la certificazione di viticoltura biologica è finalmente
arrivata. Questa scelta è stata motivata dal fatto di voler
produrre vini più puri, ma soprattutto da un’esigenza di
rispetto delle condizioni di vita e di lavoro di coloro che
insieme a Chantal si occupano dei 12 ettari dell’azienda.
Parte del parco vitato è occupato da 4 parcelle classificate
Grand Cru, in alcuni casi piccolissime, come quelle del
Clos Vougeot, di fatto composto da soli 7 filari.
Le piante del domaine, solo Pinot Nero, hanno un’età
media che di poco supera i 40 anni di età. In cantina i
grappoli sono diraspati totalmente. Vinificazione classica in
acciaio e legno, solo nuovo per i Grand Cru.
Per tutta la restante gamma di etichette, percentuali
ascendenti di legno di diversi passaggi. Lo stile dei vini di
Domaine Tortochot è condensato nelle parole della stessa
Chantal: “Qui produciamo Gevrey Chambertin piuttosto
tradizionali, con parecchio frutto, tannino vigoroso e buona
acidità. Non sono Pinot che si possono bere in fretta, alla
svelta……serve tempo prima di poterli apprezzare”.